Non mi ero mai fermata a considerare quanto ecologico fosse lavorare a maglia. Voglio dire, non so esattamente quanta energia si utilizza per la produzione del filato, probabilmente dipende dal tipo di filato, dalla sua composizione, dalla produzione più o meno artigianale, ma a parte questo avete mai pensato quanta vita c'è in un gomitolo?
Il filato nelle nostre mani è solo materia prima e noi la trasformiamo in qualcosa di indossabile, una maglia o un accessorio.
Ma il bello viene quando questo capo, per un motivo o per l'altro, non ci piace più. Magari il modello è vecchiotto, oppure la taglia non è più adatta al nostro corpo.
E allora? Da buttare? Nooo, si disfa e si riutilizza, così diamo vita ad un altro capo. E via all'infinito.
Lo so, sembra che ho scoperto l'acqua calda! Ma è questo che mi è venuto in mente mentre sceglievo cosa tenere e cosa no dal mio armadio, dopo i chili persi.
Per gonne e pantaloni la scelta è stata obbligata: regalare. Troppa era la differenza e impossibile restringere senza dover distruggere.
Ma per un paio di maglie.......ho la possibilità di disfarle e inventarmi qualcosa di nuovo.
Così ho cominciato con questo. Era Iced, ma prima ancora Juliana. Adesso è diventato prima così
E ora si sta trasformando in Muse. E chi sa se sarà l'ultima trasformazione di questa Australian merinos Lamè della Filtes King.
Nessun commento:
Posta un commento