martedì 8 marzo 2011

LA FESTA DELLE DONNE

Ho trascorso questa giornata nel modo migliore per me: con mia figlia, a fare shopping a Milano. Complice il sole e il martedì di carnevale abbiamo passeggiato nelle vie più belle del centro città, fermandoci ad ogni vetrina, commentando ogni look e dandosi di gomito come due amiche ogni volta che incrociavamo un bel ragazzo.
Con Martina lo shopping è uno spasso: io che entro nei negozi a vendita assistita solo se so già cosa voglio e so che sicuramente lo comprerò, mi lascio trascinare da lei che è capace di entrare da Cartier, in Montenapoleone, e, alla commessa che chiede "desidera?" rispondere "grazie, diamo un'occhiata".
Così entro ovunque, guardo tutto e tocco qualsiasi cosa, tanto c'è lei che mi tira fuori dall'impaccio al momento giusto.
E' fortunata: ancora non si rende conto di cosa voglia dire essere donna. Vive la sua condizione dall'alto di una situazione fortunata; in una famiglia in cui il padre fa la spesa, cucina, lava i piatti, pulisce i vetri, non alza mai la voce e ci rispetta. In un'ambiente scolastico prevalentemente femminile, in cui i pochi maschietti sono teneramente coccolati. Un giorno sarà in grado di volgere lo sguardo più lontano, verso quelle donne che invece vivono il loro essere femmina come una disgrazia. Io spero, per allora, che saranno rimaste in pochissime.
Auguri a tutte voi e a tutte loro.

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