martedì 8 gennaio 2013

UN SALUTO

Io mi fermo sempre a leggere i necrologi.
Da quando vivo a Chivasso (in città, a Milano, non se ne vedono) so che ci sono un paio di muri con spazi appositi e quando passeggio e ci passo davanti dedico un paio di secondi alla "lettura".
Qui usa mettere delle belle foto a colori, con volti sorridenti, ed indicare sempre l'età di chi ci ha lasciati.
Così è facile pensare "che peccato, guarda che bel ragazzo...." o magari "eh, però, che bell'età, che fortuna arrivarci...".
Mi è capitato spesso di riconoscere qualcuno da quelle foto, persone viste mille e mille volte in una città di circa 28.000 persone, ma ieri l'immagine che ha attirato il mio sguardo non avrei mai voluto vederla su quel muro.
Una ragazza, mia coetanea, moglie, donna che lavora, mamma di una compagna di classe di Martina alle elementari, una brava persona, sempre presente a scuola, alle riunioni, alle recite, agli incontri, alle festicciole di compleanno.
Ho parlato con lei tutti i giorni davanti a scuola per 5 anni di fila, poi, come sempre succede quando i figli crescono, ci siamo perse un po' di vista, abitando in paesi diversi.
Ieri la sua faccia mi guardava sorridente da quel muro, ed io non riuscivo ad andarmene da lì.
Sono stata al rosario ieri sera. C'era tanta gente.
Ma quando il prete ha preso la parola e ha cominciato a consolarci dicendo che se il Signore l'ha chiamata a sè così giovane probabilmente è perché la sua vita terrena aveva fatto il suo corso, era terminata la sua opera, allora mi sono sentita arrabbiata.
Avrei voluto alzarmi in piedi e gridare a quel prete che una donna di 45 anni e con una figlia di 16 di cose da fare ne ha ancora a migliaia!!
Deve aiutare sua figlia a preparare la tesina per la maturità, aiutarla a scegliere la facoltà giusta, consolarla quando gli esami non vanno come sperato, aspettarla in piedi ancora tante e tante notti quando va alle feste, aiutarla a comprare l'abito da sposa e a fare il primo bagnetto al suo bambino. E poi ancora ................ tanto da fare.
Laura queste cose non potrà più farle.
Ciao Laura.

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